Emergenza cenere, ricognizione e programmazione interventi
|Ufficio Stampa
Il territorio comunale di Riposto di nuovo sommerso dalla cenere vulcanica. Stamane ricognizione del sindaco Enzo Caragliano, unitamente ai responsabili della Protezione civile comunale e i rappresentanti delle imprese incaricate dall'Ente che stavano completando in questi giorni le operazioni di pulizia della sabbia vulcanica caduta nelle scorse settimane. Le maggiori quantità di cenere si sono concentrate questa volta nella zona a sud della città marinara con particolare riguardo al borgo marinaro di Torre Archirafi e nelle frazioni di Archi, Altarello sino al confine con Rovettazzo e nella zona di via Mattarella Sud. Meno copiosa invece nel resto del centro storico. “Ormai viviamo costantemente con questa problematica – afferma il sindaco di Riposto, Enzo Caragliano – per effetto del perdurante parossismo dell'Etna.
Un fenomeno che ha avuto inizio lo scorso febbraio con danni per la salute oltre che alla circolazione stradale e alle casse dell'ente comunale per via delle risorse impegnate per la rimozione della cenere. Abbiamo chiesto il riconoscimento dello stato di calamità, oltre che ristori per i cittadini costretti a sostenere spese per la pulizia di tetti e pertinenze private e confidiamo, ancora una volta nell’intervento della Regione. Ho chiesto al governatore Musumeci di approntare un piano operativo simile a quello dei Comuni montani che impiegano ciclicamente gli spazzaneve facendo ricorso a personale attrezzato e di pronta reperibilità annuale. Allo stesso modo occorre intervenire per la cenere, impegnando delle squadre di pronto intervento che agiscono autonomamente, senza la necessità di predisporre gare, assegnazioni, con tutte le procedure burocratiche connesse”.