Il sindaco caragliano: non ci sono gli estremi per la chiusura delle scuole

Pubblicato il 12 novembre 2020 • Emergenza

| COMUNE DI RIPOSTO – UFFICIO STAMPA | 

Il sindaco di Riposto Enzo Caragliano interviene sulle ordinanze contigibili e urgenti di chiusura degli istituti scolastici nel territorio comunale. Il primo cittadino ripostese ribadisce che “nonostante l’eccezionalità della situazione generata dal diffondersi del Covid 19, le Autorità nazionali e il Governo della Regione, hanno prontamente adottato i rimedi legislativi necessari a gestire l’emergenza epidemiologica, limitando il ricorso a provvedimenti amministrativi derogatori in ragione di emergenze non codificate o che coinvolgano, per dimensioni, intere Comunità.  Sulla base delle informazioni fin qui pervenute e del costante monitoraggio del territorio ritengo che, allo stato, non vi siano importanti criticità tali da assumere decisioni drastiche quali la chiusura delle scuole. Siamo sempre in stretto contatto con i dirigenti scolastici e, al netto del chiacchiericcio sui social, non vi sono elementi concreti che possano condurre all’adozione di ordinanze contingibili e urgenti per imporre misure di contenimento del contagio, tra cui, per l’appunto, la chiusura delle scuole. E’ di oggi la nota dell’Anci e dell’Assessorato regionale dell’Istruzione nella quale si ribadisce l’importanza della continuità del percorso formativo dei discenti cosi come il necessario coordinamento delle azioni a tutela della salute pubblica di concerto con le Autorità sanitarie competenti, le quali – rimarca il sindaco – potrebbero ben circoscrivere il fenomeno del contagio attraverso l’adozione delle misure previste dai protocolli sanitari, consentendo, dunque, la prosecuzione dell’attività scolastica”.
In questo quadro appare del tutto evidente la linea d’azione della Regione con cui si invitano i sindaci a comunicare alle Autorità sanitarie eventuali criticità che si dovessero rappresentare presso gli istituti scolastici, di ogni ordine e grado, che insistono sul territorio comunale, astenendosi dall’emanare ordinanze contingibili e urgenti, le quali, adottate senza il necessario conforto dei Dipartimenti di prevenzione competenti, si appalesano per l’apoditticità delle decisioni assunte.